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Qui trovate le più appetibili soluzioni di investimento immobiliare a due passi dal mare e dalla città; la Cooperativa Le Rene dispone di proprietà immobiliari ad uso commerciale ed abitativo che sono attualmente in vendita

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Le Rene O.P.

Organizzazione di Produttori di Agroenergie

Sei un produttore agricolo di biomasse e vuoi collocare al meglio il tuo prodotto sul mercato?

Unisciti a noi!!

 

L’Organizzazione di Produttori consente la costituzione di una filiera agroenergetica nel campo della produzione e commercializzazione di biocombustibili. Durante gli anni la Cooperativa Le Rene ha associato numerose realtà produttive nel settore delle Biomasse Combustibili , con il fine di ampliare questo settore creando una filiera sempre più efficiente. Proprio con questo scopo è stata creata una sezione di attività della Cooperativa Agricola Le Rene che rappresenta la prima “Organizzazione di Produttori di Agroenergie” riconosciuta ai sensi e per gli effetti del DM 85 del 12-02-07 applicativo del Dlgs 102 del 27-05-05 e conformemente alle disposizioni in materia di Organizzazione di Produttori (O.P.) con Decreto di riconoscimento Regione Toscana n° 4060 del 12 settembre 2008.

Decreto di riconoscimento

L’OP conta oggi più di 40 soci produttori che si sono uniti per la vendita del loro prodotto. Diventare socio è facile, compila il modulo, invialo per mail, fax o posta ordinaria e dopo una rapida verifica dei requisiti sarai ammesso all’OP. Prima di aderire leggi attentamente lo statuto ed il regolamento interno. Possono aderire tutti coloro che abbiano interesse alla commercializzazione dei prodotti o semplicemente abbiano la volontà di sostenere la filiera agroenergetica.

domanda ammissione a socio

regolamento interno

statuto

gli incentivi alla produzione di energia da biomasse sono più alti se il l’energia viene prodotta con biomassa combustibile derivante da filiera agricola certificata. L’OP ha lo scopo di vendere la biomassa prodotta dai propri soci e di certificare e controllare che la stessa derivi da filiera agricola certificata e tracciata.

Le Rene Op ha stipulato Contratti Quadro di Filiera già approvati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con 2 primari operatori industriali del settore:

San Marco Bioenergie SpA

Cofely Italia SpA

Sui contratti quadro di filiera vengono finalizzati i contratti commerciali di vendita delle biomasse

 

attività di produzione e commercializzazione di Biomasse Combustibili conformi all’allegato III del D.P.C.M. 8 Marzo 2002.

 

Cippato di legno vergine di origine agricola, silvicolturale, forestale e da potatura
Pine da pinoli macinate
Pellet di legno e di cereali
Cereali tal quali compreso il Mais
Nocciolino di oliva ed altri frutti
Sansa di oliva disoleata

Legna da ardere di qualsiasi pezzatura

 

Coltano e Dintorni

Storia di Coltano Dalla preistoria ad Oggi

Preistoria

Nel Pliocene l’Arno aveva la sua foce tra Montelupo e Capraia (FI). Il monte pisano era soltanto un’isola.

Sul finire del Pliocene sulla direttrice Siena - Volterra, a causa di un movimento di assestamento della terra, si formarono le attuali catene collinose.

L’Arno intanto, con la sua azione di sedimentazione, dava origine alla pianura pisana.

Nel VI secolo d.C. fu fatta la deviazione del fiume Serchio verso il mare così che la palude di Campo (n°2) fu bonificata.

Nel XVI secolo d.C. fu fatta una deviazione al fiume Arno per poter bonificare il lago di Sesto (n°1) che era diventato anch’esso palude.

Per colmare la palude a sud di Pisa (Padule Maggiore nella zona di Coltano) viene costruita una diga nella zona fra Putignano e Riglione che viene chiamata "Le Bocchette" e che porta l’acqua e la sabbia dell’Arno nel Padule Maggiore formando una colmata chiamata "Le Rene".

Per prosciugare il lago di Sesto, viene scavato un canale che porta le acque del lago al mare attraversando l’Arno nella zona di Fornacette. L’Arno, essendo ad un livello più alto del canale impedisce, nel periodo di piena, il deflusso delle acque. Perciò nei primi anni del 1800 viene fatta un’opera in muratura a forma di botte che consente all’acqua del canale di passare sotto il fiume Arno.

Intanto nella zona a sud di Pisa si sono formati dei cumuli di sabbia e di terra che emergono dalla acque della palude.

Sopra questi cumuli vengono costruite delle strade e un porto che verrà chiamato Triturrita (cioè città con tre torri). Viene perciò abbandonato il vecchio porto delle conche ad ovest di Pisa.

In questa zona, cioè vicino al nuovo porto, sono state ritrovate delle cose interessanti che ci fanno capire che molto tempo fa la zona era abitata.

Nel 1959, vicini alla località Isola, è stata ritrovata una sepoltura di età romana. è un’anfora alta circa 1 m e larga circa 40 cm che, spaccata in pezzi, ricopriva il corpo di un individuo del quale furono recuperate alcune ossa.

La data della sepoltura risale al I secolo a.C. Nella medesima zona furono ritrovate altre tombe distrutte e alcune monete romane del III° secolo d.C.

Nel V secolo d.C. un’autorità dell’impero romano, fa un viaggio da Roma a Marsiglia e quasi fa naufragio nello stretto di Piombino. Ripara con la nave nel porto pisano della triturrita e, tornato a casa, descriva questo viaggio in un poemetto intitolato "De reditu sui" (Il ritorno a casa propria). Quest’uomo si chiamava Namanziano, era un’autorità romana, e scrisse il più antico documento che abbiamo su questa zona.

Medioevo

Coltano, un tempo, si pensava che prendesse il nome da antiche denominazione etrusche; in un secondo tempo si pensò che, a causa dei rialzi del terreno simili a piccolissimi colli, derivasse il nome Collettanus (Coltano). Oggi si ritiene che questa parola derivi dal fatto che c’erano nella zona parecchi corsi d’acqua che si riunivano tutti insieme nella palude collegandosi l’un l’altro (Collettanus: collettore).

La prima notizia esatta che abbiamo di Coltano si trova in un documento - lettera all’archivio di Stato di Pisa (A.S.P.). Questa lettera porta la data del 30 aprile 780; è una lettera scritta da un signorotto pisano ai monaci dell’Abbazia di San Savino per avere il permesso di cacciare la lontra presso la Chiesa di San Quirico in Coltano.

Nell’estate del 1960 vicino al caseggiato chiamato Lavoria furono cominciati degli scavi, mai finiti, che portarono alla luce le fondamenta di una Chiesa preromanica attorno alla quale erano stati seppelliti i morti di quella località. E’ chiaro che di loro era rimasto solo lo scheletro calcificato. Si conobbe che erano monaci dal modo nel quale erano stati seppelliti, cioè con le mani infilate nelle maniche.

Erano stati seppelliti senza cassa, con una tavola sotto il corpo; l’analisi del legno della tavola trattata con il carbonio 14 dette come risultato che la sepoltura risaliva a circa 1000 anni prima.

Nel medesimo tempo, oltre alla chiesa e al convento di San Quirico, esisteva già una residenza nella località palazzi della quale rimangono le mura perimetrali all’interno del palazzo odierno e una colonna di marmo che si trova vicino alla Chiesa.

Sappiamo per certo che nel 1014 l’imperatore Enrico I del Sacro Romano Impero lascia un diploma ai frati di San Savino ricordando San Quirico in Coltano.

Nel 1624 la zona di Coltano diventa una riserva di caccia e di pesca; la caccia è riservata solamente ai nobili.

Nel 1334 la zona di Coltano viene divisa in due proprietà:

1) Abbazia di San Savino

2) Torre di Bacciombo pisano.

Nel 1340 ritorna tutta la zona di proprietà dell’Abbazia di san Savino, mentre tutto il resto di Coltano è dato in affitto a Giovanni di Lupo di San Michele degli Scalzi.

Quando i Fiorentini occupano la città di Pisa, valorizzano la zona di Livorno costruendo il porto; Pisa rimane perciò isolata dal mare. Ma in essa nasce un ordine cavalleresco per la protezione di tutto il litorale toscano dalle scorrerie dei pirati saraceni. Questo ordine cavalleresco viene intitolato a Santo Stefano Papa e porta come stemma una bandiera bianca con croce rossa a coda di rondine.

Cosimo I dei Medici nel 1560 fa scavare il fosso dei "Navicelli" che congiunge con una via d’acqua Pisa con Livorno.

Nel 1562 una bolla del Papa Pio IV trasferisce tutta la proprietà di Coltano dall’Abbazia di san Savino all’Ordine militare dei Cavalieri di Santo Stefano.

Nel 1586 era Granduca di Toscana Ferdinando I di Lorena e il territorio di Coltano viene acquistato interamente, compreso il palazzo, da suo figlio Don Antonio dei Medici. Il padre, Federico I, in questo periodo fa ristrutturare il palazzo dall’Architetto fiorentino Bernardo Buontalenti.

Il palazzo misura 40m per 20m ed è a forma rettangolare con torri angolari ad angoli acuti.

La facciata del palazzo è composta da due piani (piano terreno e primo piano) con portone centrale ad arco a tutto sesto, la chiave di volta del quale è una mensola che sorregge la parte centrale del terrazzo soprastante. Le finestre, come il portone, sono tutte di pietra serena (golfolima) e sono messe a quiconce, cioè sono messe una sopra all’altra ma sono sfalsate.

 

Tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 vengono costruite le Bocchette.

Le Bocchette sono un’interruzione dell’argine sinistro dell’Arno, all’altezza di Putignano, che servono per mezzo di cateratte, a far passare l’acqua e la rena dell’Arno in piena, nella zona di Coltano a nord del Padule maggiore; si viene a formare la colmata chiamata "Le Rene".

Nel 1737 il territorio di Coltano passò ai Granduchi di Lorena.

Il Granduca di Lorena mise su un allevamento di cavalli pregiati vicino al palazzo. Di ciò rimane ancor a una costruzione, dietro il palazzo, la quale era una cisterna e un abbeveratoio.

Il Granduca che si affezionò più a Coltano è Ferdinando III, del quale rimangono alcuni cippi miliari che misuravano la strada della Sofina , dal palazzo di san Piero a Grado a quello di Coltano. Rimangono ancora i dipinti a tempera in alcune volte del palazzo di Coltano.

La costruzione più bella ed elegante è il "caffè House", che si trova dietro il palazzo, a forma esagonale con cupola rivestita all’esterno di lastre ovoidali di ardesia. Esso all’interno è dipinto a tempera e nella cupola è raffigurato il monogramma di Ferdinando e Luisa.

In questo periodo viene affossato il canale del Caligi (Caligi) e quello di Fossa chiara in modo che, pur rimanendo le acque nei paduli Maggiore e di Stagno, le acque del circondario fluiscono meglio verso il mare, chiudendo così definitivamente la Cala Labronis (Calambrone).

Sempre in questo periodo viene scavato ad ovest di Coltano il canale navigabile dei navicelli che congiunge Pisa con la nuova città di Livorno, facendo fluire le acque dell’Arno al Calambrone.

Durante il Granducato di Leopoldo II, il 15 marzo 1844, viene inaugurato il tronco ferroviario Pisa - Livorno. Dopo la Napoli - Portici (1839), la Milano - Como (1840) e la Napoli - Roma (1843), la Pisa - Livorno è la IV° ferrovia costruita in Italia.

La zona di Coltano passa dai Lorena ai Savoia e Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, prende possesso del palazzo di Coltano, vi dimora per un certo periodo di tempo, va a caccia e a pesca nelle paludi e fa restaurare il palazzo. Sulla via che congiunge San Piero a Grado a Coltano vengono cambiati i cippi e vengono messi, al posto di quelli di Ferdinando III, quelli di Savoia. Viene cambiata la dicitura da migliaia a chilometri.

Con l’unità d’Italia si è adottato il sistema metrico decimale.

Dal 1860 ai primi del novecento in Coltano non avviene nulla di particolare; a volte vengono fatte della battute di caccia alle quali partecipa anche il re Vittorio Emanuele II.

 

Storia recente

 

Nel 1903 Guglielmo Marconi indica la zona di Coltano come possibile per un impianto di stazione radio ricetrasmittente. La prima pietra di questa viene posta da Vittorio Emanuele III, l’inventore Guglielmo Marconi e l’ingegnere radiotecnico Luigi Solari. Questa costruzione dà luogo alla stazione radiotelegrafica di Coltano per le comunicazioni tra Europa, Africa e America

Vengono costruite dietro la stazione le torri di ferro che servono da aereo per ricevere e trasmettere.

Nel 1911, il 19 novembre, presenti il ministro delle poste, quello dei lavori pubblici, Guglielmo Marconi e Luigi Solari, il re Vittorio Emanuele III fa la prima comunicazione radio da Coltano a Massaua; immediatamente dopo viene fatta la seconda comunicazione col Canada. Queste comunicazioni vengono fatte col sistema delle Onde Lunghe.

Visto il progresso della radio e lo sviluppo delle comunicazioni, del 1929 viene costruito un secondo fabbricato per le comunicazioni con onde lunghe, medie e corte. Vengono aggiunte altre antenne e queste ultime sono di 54 metri di altezza. Questo secondo fabbricato verrà distrutto insieme alle antenne nel 1945 dal 1945 dai soldati tedeschi.

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Nel periodo che va dal 1919 al 1950 l’Opera Nazionale Combattenti aveva realizzato 61 fabbricati rurali ed aveva appoderato ca. 1523 ha di terreno, riservandosi per la gestione diretta ca. 1.000 ha. La messa a coltura dei terreni di Coltano determinò un forte aumento della popolazione residente.

La rinascita del territorio di Coltano si può far risalire alla fine degli anni ‘70, quando, dopo essere stata riconosciuta come terreno "incolto", l’intera Tenuta venne assegnata in affitto a Cooperative di agricoltori, braccianti, mezzadri e coltivatori diretti della zona.

Con l’assegnazione delle terre è iniziata una riconversione del territorio verso un’agricoltura produttiva che, in controtendenza con le altre zone agricole, ha frenato lo spopolamento di Coltano arginando anche l’espansione della città di Pisa.

Tra le Cooperative assegnatarie della Tenuta ex O.N.C., la Cooperativa "Le Rene" ha ricoperto e ricopre un ruolo guida sia per il numero di soci che per l’estensione dei terreni condotti e l’importanza economica delle iniziative intraprese.

Mappe e Meteo

  • Dove Siamo

  • Per chi viene da Nord: uscita Autostrada A12, casello Pisa Centro. Percorrere la strada di Grande Comunicazione FI PI LI fino all’uscita Pisa W. Imboccare la SS1 Aurelia in direzione Sud verso Livorno e percorrerla per 4 km. All’indicazione Coltano, che si trova sulla destra, imboccare la Via del Viadotto che conduce dritta fino al centro abitato. Al bivio girare a destra e siete arrivati.
  • Per chi viene da Firenze: percorrere la strada di Grande Comunicazione FI PI LI in direzione Livorno fino all’uscita di Vicarello. Seguire le indicazioni per Pisa. Dopo circa 3 Km, al primo semaforo, girare a sinistra in direzione Livorno. Dopo 3 Km si trova la frazione Ponte Biscottino. Di fronte al bar, girare a destra seguendo la strada asfaltata per circa 3 Km fino ad arrivare al centro di Coltano.
  • Per chi viene da Sud/Livorno: seguire la SS1 Aurelia in direzione Pisa fino a Stagno. Superato lo Scolmatore, al semaforo girare sulla destra imboccando la SS67 bis. Dopo 4 Km, in località Ponte Biscottino girare a sinistra seguendo la strada asfaltata per circa 3 Km fino ad arrivare al centro di Coltano
  • Per raggiungerce Coltano In Autobus:

    orario estivo

    dal 10/06 al 31/07 dal 01/09 al 11/09

    dal 01/08 al 31/08

    Orario Invernale

    dal 12/09 al 08/06

  • mappa di COLTANO con indicazioni
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  • RICETTE TOSCANE

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telefono 0039 050 989102- Fax 0039 050 989179

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